domenica 12 luglio 2015

L'Angolo dei Classici: IL FU MATTIA PASCAL di Luigi Pirandello


Celebre romanzo di Luigi Pirandello, il suo primo grande successo, pubblicato nel 1904. Naturalmente è disponibile in tante edizioni con prezzi che non superano i 10€. Io l'ho scaricato gratis su Amazon nella versione per Kindle.

TRAMA: il romanza narra la storia di Mattia Pascal, bibliotecario di un piccolo paesino ligure chiamato Miragno . Egli è sposato infelicemente con Romilda e vive anche con sua suocera, che lo odia per non essere abbastanza ricco. Così un giorno, stanco di quella vita, decide di fuggire di casa e si ritrova per caso in un casinò, dove vince una consistente somma di denaro. Decide quindi di ritornare da sua moglie e da sua suocera, certo di ricevere un trattamento migliore visti i soldi guadagnati. Ma ebbe un'amara sorpresa: sul treno, mentre sfoglia il giornale per ingannare il tempo, scopre che nel suo paese un cadavere ritrovato nei pressi di casa sua era stato scambiato proprio per Mattia Pascal, e che tutti lo davano per morto. Dopo l'iniziale sgomento, Pascal capisce che quella era l'occasione giusta per cambiare completamente vita. Si trasferisce a Roma, assume una nuova identità, quella di Adriano Meis, e inizia ad assaporare la sua nuova libertà.
Ma la felicità non dura molto. Innamoratisi della figlia del proprietario della pensione in cui vive, Adriana, Mattia Pascal si rende conto che non può vivere senza una vera identità, senza documenti che attestino la sua reale esistenza e così, a malincuore, finge un suicidio, la sua "seconda morte" e ritorna nel suo paese, deciso a riprendersi sua moglie. Una volta tornato, scopre a malincuore che i paesano lo trattano con diffidenza, che non si ricordano di lui, e che sua moglie si è risposata con il suo migliore amico. Decide allora di vivere nella biblioteca, di tanto in tanto porta dei fiori sua "sua" tomba e scrive un libro sulla sua strampalata esistenza. E a chi gli chiede chi realmente egli sia, lui risponde: "Eh caro mio..io sono il fu Mattia Pascal".

LA MIA OPINIONE: Mattia Pascal vive perennemente con il desiderio di libertà e la consapevolezza che non si può essere quello che si vuole perchè sono le regole della società a dettare la nostra esistenza. Quando scopre di essere morto per la prima volta assapora una grande felicità perchè finalmente crede di poter essere chi vuole e di essere libero da tutti i vincoli che la vita impone. Ma la nuova vita dura poco, Pascal/Meis si rende conto che anche da morto la libertà ha un prezzo. E' costretto a vivere nella menzogna, a inventarsi una vita che non ha mai avuto, ad aver paura ogni secondo di essere riconosciuto o scoperto. E quando si innamora di Adriana capisce che fingere di essere un altro non realizzerà i suoi sogni. Decide allora di morire una seconda volta e di rinascere Mattia Pascal. Forse non sarà mai più felice, ma almeno potrà permettersi di essere chi realmente è.
Questa storia riflette la teoria delle maschere di Luigi Pirandello, secondo la quale ognuno di noi ha molte maschere che via via indossa in base alle circostanze e che la realtà è fatta solo di apparenze. La vita, quindi, è un luogo senza uscita, dove gli uomini sono prigionieri perchè essi non possono essere mai realmente liberi.

La storia è molto scorrevole e si legge con piacere. Non mancano i momenti drammatici, ma anche alcuni episodi esilaranti, che coinvolgono soprattutto la suocera di Pascal, la "vedova Pescatore". L'ho letto in poco tempo, senza momenti di distrazione o di noia, quindi posso dire che è stato davvero un romanzo gradevole. Pirandello molto probabilmente ha preso spunto da una storia realmente accaduta a fine '800, dove un marito creduto morto e poi ricomparso aveva ritrovato sua moglie sposata con un altro.

VOTO: 8
CONSIGLIEREI DI LEGGERLO? SI

DAL LIBRO: " Siamo o non siamo su un'invisibile trottolina, cui fa ferza un fil di sole, su un granellino di sabbia impazzito che gira e gira, senza sapere perchè, senza pervenir mai a destino, come se ci provasse gusto a girar così, per farci sentire ora un po' più di caldo e ora un po' più di freddo, e per farci morire, spesso con la coscienza di piccole sciocchezze, dopo cinquanta o sessanta giri?"

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