lunedì 14 dicembre 2015

Autori Emergenti: LA MORTE E' UN'OPZIONE ACCETTABILE di Gabriella Grieco. Recensione.


TITOLO: La morte è un'opzione accettabile
AUTORE: Gabriella Greco
EDITORE: I Sognatori
DATA DI PUBBLICAZIONE: 14 febbraio 2015
LUNGHEZZA DI STAMPA: 132 pagine
DIMENSIONI FILE: 344 KB
PREZZO: 1,99€


SINOSSI: Una donna entra in una stazione di polizia italiana e sequestra tre persone. È sola contro centinaia di agenti, ma nessuno può intervenire. La ragione? Semplice: la donna stringe in mano un detonatore; il detonatore è collegato a dell'esplosivo; l'esplosivo è assicurato a una cintura; la cintura gira attorno al torace dei sequestrati. Il pulsante del detonatore è già stato schiacciato: nel momento in cui il pollice dovesse allentare la presa, i sequestrati salterebbero per aria. Alla donna non accadrebbe nulla, qualora l'esplosione avvenisse lontano da lei. E se dovesse avvenire nelle sue vicinanze... non avrebbe importanza, poiché per la sequestratrice la morte è un'opzione accettabile. Pagina dopo pagina, il romanzo spiegherà chi è la donna e per quale motivo agisce con tanta rabbia e tanta determinazione.

LA MIA OPINIONE: Ho già avuto modo di esprimere i miei apprezzamenti nei confronti di questa autrice nella recensione dell'altro suo thriller: Il passo del ragno (per leggerla cliccate qui ).
E anche questa storia devo dire che non mi ha assolutamente delusa. E' ben strutturata, scritta in modo lineare, senza inutili giri di parole o complicanze. Insomma, l'autrice va dritta al sodo, ma riesce a tenere con il fiato sospeso il lettore dall'inizio alla fine. In un primo momento la curiosità gira intorno alla vera identità della protagonista e al perché è tanto assetata di vendetta. Successivamente la suspense si concentra sul voler scoprire il destino dei tre ostaggi.
Mi aspettavo un finale diverso, con qualche colpo di scena eclatante proprio all'ultimo momento. Invece, l'autrice è coerente fino alla fine nello stile lineare della storia, ma la sua bravura consiste, nonostante questo, nell'essere riuscita a tenermi incollata al libro fino alla sua ultima pagina.
Questo thriller è nella tripletta dei vincitori del Festival Giallo Garda e vale la pena leggerlo perché merita davvero.
Concludendo, faccio nuovamente i complimenti a Gabriella Grieco e mi auguro che continui ancora a deliziarci con i suoi avvincenti thriller.


L'AUTRICE: Dal sito della casa editrice www.casadeisognatori.com alcune informazioni sull'autrice:

"Che dire di me? A parte le notizie biografiche,  ritengo che la cosa principale sia questa: chi non mi conosce sostiene che io sia poco socievole. Non è vero. Io sono molto socievole, ma solo con chi mi piace davvero.
Chi mi piace? Chi non si prende troppo sul serio e sa ridere di se stesso, chi ama come me la compagnia degli animali e le passeggiate in montagna, chi non si sente sempre in competizione con tutto il mondo.
Non mi piace chi parla tanto per parlare, chi mi tiene per ore al telefono, chi si sente superiore agli altri.
Per il resto… Sono nata a Salerno,  felicemente sposata, ho due figli ormai adulti, un cane di  media taglia e incerta ascendenza e un dolcissimo gatto persiano.
Ho iniziato a scrivere prima ancora di saperlo fare. A cinque anni dettavo a mio fratello più grande, che in seconda elementare era il mio letterato di riferimento, le favole che la sera precedente  avevo inventato perché le scrivesse, tramandandole ai posteri. Purtroppo la vita matrigna ha fatto sì che tali capolavori andassero perduti per sempre!
Mi rilassa lavorare in giardino e ascoltare musica, mi piace ricomporre i puzzle sotto il criptico  sguardo  del mio gatto, apprezzo i videogiochi (ebbene sì, sono da sempre un’appassionata videogiocatrice!) e, ma forse questo è inutile dirlo, amo leggere e scrivere. Non amo la brutta tv né la confusione; preferisco il silenzio allo spreco di parole, una passeggiata col mio cane ad una serata al pub. Mi piacciono sia mare che montagna, ma di più fuori stagione".

DAL LIBRO: " Ci sono azioni che un uomo deve compiere, a prescindere da quanto sia rischioso. Non è eroismo. E' umanità. E' una cosa che lei, con tutto il rispetto che il suo dolore merita, ha perso".
"L'offesa non la turbò. Umanità. Che bella parola! In lei tutto era riarso e spento. Tutto, tranne l'odio, il rancore e il desiderio di vendicarsi".

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