domenica 17 maggio 2015

L'Angolo dei Classici: MASTRO DON GESUALDO di Giovanni Verga


E' uno dei più popolari romanzi di Giovanni Verga, uscito nel 1819, e secondo libro del ciclo dei vinti. Nella versione edita da Mondadori costa 7 € e ha 528 pagine. Io l'ho scaricato gratis dal sito Amazon per leggerlo sul mio Kindle.


TRAMA: E' la storia di Mastro Don Gesualdo, muratore di Vizzini che grazie alla sua tenacia diventata ricco e padrone di terre e case. E' il 1821 e siamo in Sicilia.
Bianca Trao, facente parte di una nobile famiglia caduta in miseria, ha una relazione con suo cugino Nini Rubiera, ma a causa dell'opposizione della madre di lui non è possibile per loro sposarsi. Per "riparare" a questa storia, Bianca Trao accetta il matrimonio di convenienza con Gesualdo Motta, che spera in questo modo di salire nella scala sociale. I nobili del paese, tuttavia, continuano a trattarlo come un inferiore.
Durante i moti carbonari Bianca dà alla luce una bambina, Isabella, figlia non di suo marito ma di suo cugino ed ex amante. La bambina, grazie a Gesualdo, viene istruita nei migliori collegi, ma diventa molto viziata, tanto da vergognarsi del suo stesso padre.
Nel 1837 Isabella sposa, per riparare a una sua precedente relazione, il duca di Leyra, un nobile squattrinato, che in breve tempo sperpera il patrimonio di Gesualdo. Quest'ultimo, dopo una lunga malattia, muore circondato dal disprezzo del genero e della servitù, consolato solo dal muto pentimento di sua figlia.

LA MIA OPINIONE:  Anche in questo libro, Verga tratta il tema dell'ascesa sociale che porta comunque alla sconfitta. Infatti al proprio destino non si sfugge e Gesualdo, nato povero, alla sua morte si ritrova nella stessa condizione di partenza: il suo grande patrimonio, conquistato con grande fatica, è ormai inesistente, e il disprezzo da parte dei nobili non è mai svanito.
Nella storia si possono cogliere sfumature che possiamo definire attuali, come l'invidia o la competizione e, soprattutto, la mancanza di amore, che viene sempre e comunque messo in secondo piano rispetto alla "roba", soldi e ricchezze.
L'ho letto tutto di un fiato, anche se è abbastanza "pesantuccio" dal punto di vista linguistico, non è stato scorrevole, ma questo è ovviamente quello che ho percepito io.
Dopo I Malavoglia, che mi è piaciuto molto, è il secondo romanzo di Verga che leggo ed è indubbiamente un libro forte ed intenso, che consiglio assolutamente.

VOTO: 8
CONSIGLIEREI DI LEGGERLO? SI

DAL LIBRO: " La notte porta consiglio. La notte scura e desolata nella cameretta misera. La notte che si portava via gli ultimi rumori della festa, l'ultima luce, l'ultima speranza...Come la visione di lui che se ne andava insieme ad un'altra, senza voltarsi, senza dirle nulla, senza rispondere a lei che lo chiamava dal fondo del cuore, con un gemito, con un lamento d'ammalata, affondando il viso nel guanciale bagnato di lagrime calde e silenziose".

"Chi va all'acqua si bagna, e chi va a cavallo cade. Ma sinchè non v'è uomini morti, a tutto si rimedia".

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