domenica 29 novembre 2015

Autori Emergenti: MAI LA STESSA TRE VOLTE di Cristiano Montanari. Recensione.


TITOLO: Mai la stessa tre volte
AUTORE: Cristiano Montanari
EDITORE: Lettere animate
DATA DI PUBBLICAZIONE: 1 settembre 2015
LUNGHEZZA DI STAMPA: 210 pagine
DIMENSIONE FILE: 536 KB
PREZZO: 2,49€


SINOSSI: Carlotta 'Lotty' Goldfarb, recluta fresca della Corporazione, può anche essere nuova nel campo investigativo ma ha già avuto ben più della sua parte di bizzarri incidenti - di cui preferirebbe non raccontarvi. Quando viene inviata a risolvere un furto di opere d'arte di dubbio valore, non la scuote l'incontro con curatrici caustiche, stagiste irritabili, o risiedere nel museo a cielo aperto più grande del mondo. Dopotutto, per lei è solo business: preoccupazioni ben più pressanti sono ritrovare suo padre, svanito nel nulla anni prima, e sopravvivere all'occasionale attacco di pessimismo
esistenziale. Ma quando una misteriosa straniera minaccia il precario equilibrio degli interessi della
corporazione, e (non solo) teste cominciano a rotolare a destra e a sinistra, Lotty dovrà arrendersi ad
affrontare fantasmi del passato, suo e di altri, se vuole avere qualche speranza di uscirne con la testa
ancora sulle spalle...

LA MIA OPINIONE: Romanzo di genere fantascienza/mistery non ortodosso/young adult, ambientato in una fantomatica Città del futuro che sembra essere un piccolo mondo antico rispetto alle megalopoli che la circondano dove invece il progresso va avanti.
Protagonista della storia è Lotty che, insieme alla sua collega Valentina, fa parte di una Corporazione addetta a risolvere omicidi, furti e vari crimini... Ed è proprio su un furto in un museo d'arte della Città che entrambe vengono chiamate ad indagare. Ma l'ambiguità della curatrice del Museo, delle tre stagiste e di una misteriosa donna che la perseguita, porteranno Lotty a dover fare i conti anche con il suo passato....

Storia abbastanza intricata e macchinosa, che però ho adorato perché è riuscita a tenermi incollata al testo fino alla fine. Lotty è la protagonista dal passato oscuro, il quale farà da sfondo a tutta la vicenda, ma che non verrà mai completamente alla luce, neanche nel finale. La vicenda fondamentale che ha segnato il suo trascorso è la scomparsa del padre, a cui però si accenna soltanto, nonostante sembri essere un punto chiave del racconto.
Dicevo che il romanzo è abbastanza complesso perché il furto al museo d'arte darà inizio a una successione di eventi concatenati che porteranno la trama ad un punto totalmente opposto rispetto all'inizio e il tutto è corredato da scene d'azione, amori che sembrano iniziare, false amicizie e personaggi del tutto misteriosi che compariranno misteriosamente a complicare le cose.
Il finale, inoltre, è aperto e molto probabilmente l'autore scriverà un seguito dove verrà certamente approfondita anche la vicenda del padre scomparso di Lotty.
Tra i vari personaggi, il mio preferito è quello di Valentina, la collega di Lotty, donna spregiudicata ed emancipata a cui è affidato anche il lato ironico della storia, che ho particolarmente apprezzato.

In conclusione, promuovo a pieni voti questo romanzo, sia per la trama che per l'affascinante ambientazione futuristica e sia per essere riuscito a combinare bene mistero, azione e ironia.

L'AUTORE: Cristiano Montanari è dottore in Storia dell'Arte ed attualmente risiede a Modena, dove divide le sue giornate tra al scrittura ed i suoi due cani. Il suo lavoro in metrica è stato pubblicato su varie riviste internazionali, online e non, ed è co-autore del romanzo surrealista Heroic Real Estate Otter of the 21st Century (2013). Per una lista completa di pubblicazioni potete visitare il sito dell'autore http://christonurpc.wix.com/paroleecolori

DAL LIBRO: "Pur essendo ufficialmente ancora estate, la mattina sembrava già lievemente più fresca rispetto ai giorni precedenti. In giro per le strade scalpicciava il tran-tran dei professionisti, ricercatori e pochi locali che, nei rari momenti in cui avrei ricordato con piacere la Città, avrei sempre associato con la vita in quella fetta di tempo congelato. Tranne che congelato non lo era per niente il tempo, neanche in questo posto. Anche qui la gente moriva, in modi orribili esattamente quanto oltre le mura. Le quali, comunque, a parte stagliarsi contro il tramonto non è che avessero poi gran senso. Cosa si doveva mai contenere dentro la città? Il mostro della polvere? Decisi che servivano solo a rendere ancora più netto lo stacco tra questo fossile e le megalopoli, il mondo che andava avanti e questo piccolo mondo antico. Tre giorni e già mi mancava, l'inferno là fuori, con tutta la sua compagine di sporco, violenza e perversione."

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