Ovunque io sia, se ho un libro con me, ho un luogo in cui posso andare ad essere felice. J.K. Rowling.
mercoledì 23 dicembre 2015
O.T. Viaggio nel Mistero: LE 7 MERAVIGLIE DEL MONDO ANTICO
I monumenti più straordinari del mondo antico, contemporaneamente visibili tra il 300 e il 227 a.C.:
La Grande Piramide di Cheope a Giza
I Giardini Pensili di Babilonia
Lo Zeus di Fidia ad Olimpia
L'Artemision di Efeso
Il Colosso di Rodi
Il Mausoleo di Alicarnasso
Il Foro di Alessandria
Grandiose opere che hanno attraversato molti secoli ma che andarono via via distrutte. Ma quali furono le cause che portarono alla scomparsa di queste Meraviglie?
L'unica che si è conservata fino ai giorni nostri è la Grande Piramide di Cheope a Giza, tomba costruita per il riposo eterno del faraone e complesso monumentale, intaccata soltanto dalla potenza distruttrice dell'uomo.
I Giardini Pensili di Babilonia è la meraviglia più studiata ed evanescente perchè alcuni studiosi negano la sua esistenza e le ricerche sulla sua esatta collocazione sono ancora in corso.
Ovviamente la teoria più accreditata è che fossero stati costruiti appunto nella città di Babilonia, vicino il complesso palaziale regale.
I Giardini sono stati spesso messi in correlazione con l'Eden biblico, concepito forse grazie alla memoria remota di questi luoghi incantati.
Ma qual è la caratteristica principale di quest'opera? Il fatto che i Giardini non poggiano sulla terraferma ma erano sospesi su un piano sorretto da colonne e che erano alimentati da sistemi che facevano salire l'acqua dell'Eufrate e la distribuivano attraverso l'impianto di irrigazione.
Secondo fonti antiche i Giardini vennero costruiti da un grande monarca in onore della sua sposa che aveva nostalgia della sua boscosa terra d'origine.
Non si sa quando quest'opera venne distrutta anche perchè, come già scritto prima, la maggior parte degli studiosi nega che sia stata mai veramente costruita e quindi questo mistero durerà forse in eterno.
La grandiosa statua di Zeus collocata all'interno del tempio dedicato allo stesso dio, ad Olimpia, fu con certezza opera del grande architetto Fidia.
Della statua, che rimase nel tempio circa 800 anni, non rimangono purtroppo copie, ma forse l'unica descrizione plausibile fatta di essa è quella di Pausania: Zeus aveva nella mano destra una Nike oro e avorio, mentre nella sinistra teneva uno scettro su cui poggiava l'aquila d'oro, simbolo della divinità. Il dio indossava un mantello in lamina d'oro e il trono, crisoelefantino, recava in rilievo molte rappresentazioni mitologiche.
Che fine fece questa grandiosa opera?
Secondo lo storico Cedreno, nel V secolo la statua entrò a far parte della collezione di Lauso, che la trasportò nel suo palazzo a Costantinopoli, che andò distrutto insieme alla collezione nel 475.
L'Artemision di Efeso era un tempio ionico dedicato alla dea Artemide e collocato ad Efeso. Aveva enormi dimensioni e un'architettura spettacolare. Fu voluto dal re di Lidia Creso e si pensa che sia sorto su strutture precedenti.
La meravigliosa struttura venne distrutta più volte, prima da un incendio doloso e dopo dai Goti, ma venne puntualmente ricostruita. La sua fine ebbe luogo nel 401, quando i cristiani, guidati da Giovanni Crisostomo, la distrussero definitivamente.
Il Colosso di Rodi era un'enorme statura di bronzo, rappresentante il dio Helios che sorgeva su una piccola isola in mezzo al mare. Il dio, alto 32m, era in posizione sopraelevata perchè probabilmente aveva la funzione di faro.
Quando, nel 305 a.C., Demetrio I Poliorcete assediò più volte Rodi senza però riuscire a distruggerla, gli abitanti dell'isola, come ringraziamento al dio Sole per averli protetti, gli dedicarono l'immensa statua, che venne costruita in circa 12 anni.
Dopo 67 anni, però, Rodi fu colpita da un tremendo terremoto che distrusse il colosso. Esso non venne mai ricostruito e rimase adagiato sul fondo del mare per circa 800 anni, finchè Rodi venne conquistata dagli arabi, che portarono via la statua tagliandola in numerosi blocchi, di cui ovviamente si sono perse le tracce.
Il Mausoleo di Alicarnasso era una monumentale tomba che Artemisia fece costruire per il marito (nonchè fratello) Mausolo, satrapo della Caria, ad Alicarnasso.
Questa tomba era talmente imponente che il termine mausoleo fu da quel momento utilizzato per indicare tutte le grandi tombe monumentali.
Il Mausoleo venne distrutto da un terremoto anche se alcuni dei suoi resti, come quelli dei cavalli e della quadriga che erano sulla sua sommità, sono conservati al British Museum di Londra.
L'ultima meraviglia antica è il Faro di Alessandria, costruito sull'isola di Pharos, di fronte al porto di Alessandria d'Egitto allo scopo di rendere più sicuro l'ingresso della città, grazie all'utilizzo di specchi di bronzo lucidati che riflettevano la luce di giorno e all'accensione di fuochi di notte. Le navi, in questo modo, potevano attraversare senza problemi il porto.
Molto probabilmente la torre era alta 134 m ed era sormontata da una statua di Zeus.
Anche quest'opera fu distrutta da due terremoti.
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