martedì 5 aprile 2016

Autori Emergenti: FATAL FLASH di Alessandra Dilor. Recensione.


TITOLO: Fatal Flash
AUTORE: Alessandra Dilor
EDITORE: Lettere Animate
DATA DI PUBBLICAZIONE: 17 giugno 2015
FORMATO: ebook
DIMENSIONI FILE: 1282 KB
LUNGHEZZA DI STAMPA: 511 pagine
PREZZO: 2,49€

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SINOSSI: L’avvocato Aaron Dallas è a New York da ormai un anno. La sua carriera avanza in ascesa e assorbe ogni suo istante. In questo modo il suo spirito tormentato sembra appagato e giunto alla condizione di pace tanto agognata e mai ottenuta a New Orleans, dove egli ha trascorso tutta la sua vita. Quando il suo passato sembra ormai lontano, imprigionato nella caotica “Big Easy” e sotterrato nell’angolo più oscuro dei suoi ricordi, strane coincidenze lo rimettono sulla strada di una sua vecchia conoscenza: la nota fotografa Kim Kerr.
Il passato è tornato per turbare ancora l’esistenza di Aaron, presentandogli rischi ma anche promesse. Non si può fuggire di fronte ad un ricatto. Ad Aaron non resta che accettare la sfida e misurarsi con una passione mai spenta per Kim che lo spinge a fare i conti con le ombre della sua vita.

LA MIA OPINIONE: L'autrice del suo libro spiega:"Il periodo prescelto per l'ambientazione del mio romanzo è il 2010 tra New Orleans e New York. L'idea che mi guida è dettata dal desiderio di coinvolgere il lettore nella storia di due personaggi che racchiudono nell’animo paure e ferite profonde e inconsapevolmente la capacità di poterle guarire solo superando i pregiudizi che costellano la vita di chiunque. Essi affrontano queste paure e si spingono vicendevolmente a guardare avanti riuscendoci grazie all’amore che li lega. Il libro è strutturato in due parti che si susseguono alternandosi. Nella prima il protagonista Aaron Dallas, racconta delle sue frustrazioni sentimentali e di ciò che lo ha spinto a trasferirsi a New York. Parla al lettore raccontando volta per volta gli avvenimenti che lo coinvolgono e sfoga i suoi dubbi e i suoi desideri, compiendo così una sorta di analisi interiore. Nella seconda parte invece viene spiegato in terza persona ciò che i due protagonisti, Kim e Aaron, hanno vissuto un anno prima del trasferimento di lui a New York. Dalla violenza sessuale subita da Kim, ai sospetti che poi conducono quest’ultima ad accusare Aaron. Fino all’inevitabile allontanamento dei protagonisti."

Un romanzo dalla trama affascinante e scritto in modo divino. E' stata davvero una bella lettura. Inizialmente, a dire il vero, non ero molto entusiasta di questo libro sia per la trama essenzialmente amorosa e sia per la sua lunghezza: non so perché, ma parto annoiata davanti alla vista di tante pagine. Ovviamente, una volta iniziato a leggere, se il racconto mi piace arrivo alla fine senza alcun fastidio. Ed è stato questo il caso, anzi sono assolutamente soddisfatta dalla lettura di questo libro.
La storia tra Aaron e Kim non è mai smielata, anzi è piena di passione, coinvolgimento e tensione sessuale. Ed il loro è un amore che supera la lontananza, i dubbi, i sospetti, le delusioni e le problematiche familiari di entrambi. Un amore che nasce quando i due giovani sono adolescenti e che combatte contro ogni ostacolo che sembra insormontabile e contro decisioni vitali, soprattutto nel finale.
Inoltre Alessandra Dilor è davvero brava nella scrittura: ti coinvolge, ti lascia col fiato sospeso, descrive situazioni e personaggi in modo minuzioso, ma senza mai annoiarti. I dialoghi tra i personaggi sono perfetti così come le dinamiche della storia.
Mi è sembrato di fare parte anche io del racconto: mi sono commossa, ho riso e mi sono anche arrabbiata di fronte a certe situazioni
Fidatevi e leggete questa piccola perla perché ne rimarrete entusiasti.

L'AUTORE: Alessandra Di Lorenzo ha 25 anni ed è nata a Venafro in provincia di Isernia, ma vive divisa fra quest’ultima città e Pescara, dove studia per conseguire la laurea in architettura.
Ama da sempre disegnare e dipingere e ha frequentato infatti il Liceo Artistico. Svolge lavori come graphic designer e modellista presso alcune imprese e associazioni.

DAL LIBRO: "Non ho rancore per ciò che mi hai negato. Prima di tutto la fiducia. Non potrei, perché è difficile che anche io riesca a fidarmi degli altri. No. Sono infuriato con lei per ciò che non mi sono preso. Quando ha scoperto che mi accusava senza prove certe, che tutto era un equivoco e che avrebbe potuto capire da sè che io con il suo stupro non c'entravo proprio niente, è allora che avrei potuto prendere ciò che volevo dai suoi sensi di colpa. So che lo vorrebbe ancora oggi. Mi avrebbe chiesto perdono all'infinito. Avrebbe cercato conforto e forza dentro di me, dove finalmente non c'era più spazio per folli paure.
Io ho abbandonato per sempre quella frustrazione, quell'incubo. Quei giorni di violenza e annientamento. Sono libero. Se non dai sensi di colpa, almeno da ogni accusa che lei mi ha lanciato addosso. Sono libero e ho perso. Ho perso l'opportunità di riaverla cedendo al mio orgoglio."

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