domenica 22 dicembre 2013

L'Angolo dei Classici: IL CAVALIERE INESISTENTE di Italo Calvino


Romanzo di Italo Calvino scritto nel 1959. Fa parte della trilogia "I nostri Antenati", insieme a "Il Barone Rampante" e "Il Visconte Dimezzato". Nell'edizione pubblicata da Mondadori, costa 7,40 euro e ha 126 pagine. In copertina; Costante Uomo, di Fausto Melotti, 1936.


TRAMA: il racconto, ambientato nelle foreste parigine in epoca medievale e narrato da una suora, suor Teodora, che scrive in convento per sua penitenza, ha per protagonista Agilulfo, cavaliere inesistente perchè nella sua armatura bianca e ben tenuta non c'era nessuno. Egli, infatti, si vantava di riuscire a prestare servizio, nell'esercito di Carlo Magno, grazie alla sua forza di volontà.
 Altri protagonisti sono: Rambaldo di Castiglione, che si arruola nell'esercito per vendicare suo padre Gherardo, ucciso sotto le mura di Siviglia; la giovane e coraggiosa guerriera Bradamante, di cui Rambaldo si innamora, che brama, però, per Agilulfo. Infatti, stanca degli altri uomini che non sanno tenerle testa, si innamora di Agilulfo perchè non esiste, l'uomo perfetto quindi, e che non contraccambia; Gurdulù, invece, è il matto scudiero di Agilulfo mentre un altro personaggio chiave è Torrismondo, una cavaliere che partirà alla ricerca dei Cavalieri del Santo Graal per salvare il suo onore agli occhi di Carlo magno e Agilulfo.

LA MIA OPINIONE: Molto appassionante questo romanzo pieno di personaggi surreali e bizzarri. L'ho letto in pochissimo tempo e mi ha anche divertito. Secondo Calvino, Agilulfo rappresenterebbe l'uomo robotizzato della società moderna perchè segue, anche con molta pignoleria, tutte le regole dell'esercito di Carlo Magno. Mi piace anche come si sviluppa la storia e i colpi di scena finali, addirittura assistiamo a una pseudo umanizzazione di Agilulfo che alla fine, come tutti gli uomini, inizierà a provare anche lui dei sentimenti.

VOTO: 9
CONSIGLIEREI DI LEGGERLO: SI

DAL LIBRO: " non ci sono altri giorni che questi nostri giorni prima della tomba, per noi vivi e anche per voi morti, che mi sia dato di non sprecarli, di non sprecare nulla di ciò che sono e di ciò che potrei essere. Di compiere azioni egregie per l'esercito franco. Di abbracciare, abbracciato, la fiera Bradamante. Spero ciò tu abbia speso i tuoi giorni non peggio, o morto. Comunque per te i dadi hanno già dato i loro numeri. Per me ancora vorticano nel bussolotto. E io amo, o morto, la mia ansia, non la tua pace".

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