Ebook di genere fantasy/storico edito da Elison Publishing nel 2015, disponibile al prezzo di 4,99€ su:
http://store.streetlib.com/il-viaggio-di-una-stella
http://www.amazon.it/viaggio-una-stella-Susanna-Trippa-ebook/dp/B0106X802K
TRAMA: “Ero ancora io, a New York? Americana di mezz’età, antropologa, archeoastronoma, strana scienziata un poco pazza con venature di misticismo, il pomeriggio di Natale, seduta nel seggiolino avvolgente del mio amato planetario come nella placenta della mia vita? O la giovane ch’ero stata, mentre arrivava oltre il novantanovesimo gradino di Machu Picchu? O la terra stessa nel suo vorticare? O un Inca del passato? O ancora, molto prima, uno sciamano forse… un paqo, dinanzi a quello che voleva dire per lui la precessione? Lasciai che accadesse!”
Inizia così, da New York alle Ande, un viaggio straordinario negli ultimi anni del grande impero inca, prima della conquista spagnola. Su un territorio enorme e variegato, sorprendenti avventure si accompagnano ad una vibrante ricerca interiore. Il 25 dicembre di un altro Natale, il terribile rito della capacocha attende, a Cuzco, le processioni dei fanciulli per il sacrificio. I giovanissimi Coyllur e Huantàr riusciranno a salvarsi? La domanda s’intreccia ad altre. E alla fine arriveranno anche le risposte.
Fantasy, storico, avventura, Ande, spiritualità, archeoastronomia, impero inca, sciamanesimo.
LA MIA OPINIONE: Ho appena finito di leggere questa meravigliosa avventura dai temi affascinanti e molti di mio interesse, tra i quali spiritualità, archeoastronomia e impero inca.
La protagonista del libro si ritrova, dopo una sorta di viaggio nel tempo, da New York nelle Ande, durante gli ultimi anni del grande impero inca, che splendette fino al 1532, anno in cui cadde per mano di 170 avventurieri spagnoli, guidati da Francesco Pizzarro.
In particolare la protagonista rivive il viaggio di due ragazzi, Coyllur e Huantàr, che si avviano, accompagnati dalle loro famiglie, verso Cuzca, dove verranno sacrificati per il rito di Capachoca.
500 anni fa i ragazzini, maschi e femmine, più belli e sani tra i 6 e i 13 anni venivano scelti per essere sacrificati agli dei. Durante questa pratica orrenda, i bambini venivano condotti a 6000m di altezza e soffocati o strangolati, oppure bruciati vivi.
Ma in questa storia le cose non andranno come dovrebbero e si cercherà di salvare i due giovanissimi ragazzi mettendoli in fuga. Si riuscirà nell'impresa?
Com'è nato Il Viaggio di una Stella? Susanna Trippa nel 1995 rimane affascinata dal ritrovamento, sulla cima del vulcano Ampàto e a 6000m d'altezza, dei resti di una bambina, una delle tante vittime sacrificali del rito di Capachoca, e che grazie al freddo e al ghiaccio si erano conservati fino ai nostri giorni. E inizia ad ad immaginarne le giornate, la sua vita e le sue sensazioni, essendo a conoscenza del suo tragico destino.
Questo libro non racconta solo una storia, ma è un vero e proprio saggio sull'impero inca, sulle sue tradizioni, sulla sua spiritualità e le sue leggende, raccontate dall'autrice in modo magistrale e preciso e che rivela una sua profonda conoscenza dell'argomento. Alla fine del libro c'è un glossario con tutti i termini di lingua inca (non so di preciso come si chiama), nonché le note a piè di pagina e addirittura le illustrazioni.
Un libro che ho divorato e che mi ha affascinato fin dalla sua prima pagina perché, prima di tutto, adoro conoscere la storia e la cultura di antichi popoli, e anche perché è carico di magia e spiritualità e nello stesso tempo avventuroso.
Susanna Trippa nasce nel 1949 a Bologna, dove si laurea in Lettere moderne e Storia dell'arte.
Si trasferisce a Bergamo nel 1977 dove lavora prima come insegnante e poi nel settore pubblicitario.
Da quasi 20 anni vive in Valcavallina, con famiglia e animali, nella casetta che ha dato nome e immagine al suo primo libro I Racconti di CasaLuet (2008).
Il racconto Pane e Cinema ha ricevuto il 1^ premio AlberoAndronico "Cinecittà - l'occhio del cinema sulla città" (2009).
Nel dicembre 2013 esce il suo romanzo autobiografico Come cambia lo sguardo, un percorso di vita, da bambina a donna, dai primi anni '50 a quelli "di piombo".
DAL LIBRO: "Pacha era il nostro spazio-tempo. Pacha significava vivere e gioire e soffrire, e poi morire. Significava anche avere dietro la storia, tante storie, tante vite..e poi la nostra e poi di nuovo quelle che sarebbero seguite, in un ordine che esisteva nel nostro sentirci responsabili all'interno di un tutto, che non avremmo mai potuto comprendere".
Mille grazie Lucia per la tua recensione! Hai colto lo spirito del mio libro.
RispondiEliminaLe antiche lingue di quei luoghi erano il quechua e l'aymarà.
Susanna Trippa
Grazie a te per avermi fatto fare questo bellissimo viaggio nella cultura inca.
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